Esiste un servizio così indissolubilmente legato al nostro stile di vita e al funzionamento delle città, dei paesi e dei borghi da poter essere annoverato fra le opere di urbanizzazione primaria: quello di igiene urbana. Erroneamente associato nel sentire comune alla sola raccolta dei rifiuti, è un processo composto da molteplici fasi, ognuna delle quali può esercitare sul territorio, e per lungo tempo, importanti effetti.
È dunque una “infrastruttura” che richiederebbe profonda attenzione da parte di architetti, progettisti e urbanisti e maggiore consapevolezza dei suoi vincoli da parte delle comunità locali. Questo volume intende fornire il suo contributo a questi obiettivi, illustrando le molte componenti del processo e le variabili che lo influenzano.
A partire dalle dimensioni fisiche in gioco, che nella Città metropolitana si attestano sulle centinaia di migliaia di tonnellate di scarti prodotte ogni anno, con dei notevoli sbalzi stagionali dovuti al periodo balneare. Quantità che devono essere raccolte a mano e con mezzi meccanici, trasportate su strada o via acqua e avviate a impianti di lavorazione, per essere convertite in materie che possono tornare sul mercato – evitando così di essere destinate alla discarica (e di conseguenza “regalate” alle generazioni future).
Alle necessità connesse a questa movimentazione su gomma e con imbarcazioni, si aggiunge l’esigenza di collocare gli impianti di trattamento in una provincia fortemente antropizzata, nel rispetto di una legislazione – per fortuna – sempre più stringente a livello regionale, nazionale e comunitario.
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