Clodia Inspecta

26,00

a cura di Giovanni Cecchinato

L’indagine su Chioggia proposta da Cecchinato ha un taglio molto contemporaneo, concentrandosi essenzialmente sulla natura del costruito, in particolare a spiccata funzione residenziale o turistica, anche se non è semplice distinguere nettamente, ed è probabile sia una voluta scelta dell’autore, fra l’una e l’altra funzione, soprattutto se si osservano le immagini dedicate alla località che si è reinventata un modello di sviluppo, quale luogo di villeggiatura di massa, a partire dagli anni ’50-’60: Sottomarina. Un’indagine dunque sull’abitare collettivo, ritmata dalla sequenza di volumetrie condominiali, da cui si evince come sia cambiata nel tempo la residenzialità.

 

cartaceo [▼]  

Disponibile

Clodia Inspecta
Per un documento sul territorio clodiense

Tipologia Libro fotografico

Genere  Saggistica/Fotografia

ISBN 979-12-5953-049-3

Edizione settembre 2023

Lingua Italiano

Formato 16,5 x 23,5 cm

Bandelle 12 cm

Pagine 124

Stampa Colore

Formati disponibili

Cartaceo brossura filo refe/copertina cartoncino Fedrigoni Materica acqua

L’indagine dedicata a Chioggia e alle sue frazioni, Sottomarina (con un cospicuo numero di immagini) e Brondolo, è il terzo appuntamento del fotografo veneziano che punta a osservare e documentare lo stato delle cose di alcune aree sintomatiche del Veneto. I due precedenti appuntamenti sono: Evolutio visio con focus su Mestre e i cambiamenti sopravvenuti dall’anno 2000; Alemagna SS 51, un itinerario fotografico lungo i luoghi toccati dall’antica Via Regia che collegava Venezia con il mondo di lingua e cultura tedesca. Il punto di avvio, lo stimolo per questo genere di lavori, è certamente stata l’esperienza di un grande fotografo italiano, prematuramente scomparso nel 2013, Gabriele Basilico, e in particolare la sua campagna risalente al 2000, dedicata all’entroterra veneziano, presentata per la prima volta al pubblico nello stesso anno, nella collettiva (TerraFerma, cat. Charta) con cui si è inaugurato il centro culturale Candiani a Mestre. Basilico è stato uno straordinario osservatore delle città contemporanee, altrettanto acuto nel riprendere le parti di maggior rilievo di una capitale (si pensi al lavoro su Berlino) quanto i quartieri meno segnati dalla riconoscibilità identitaria e che invece costituiscono quella ubiquitaria “città media” di cui il fotografo milanese provava a rintracciare una forma urbis in grado di emergere anche dall’anonimia del costruito. Se queste sono le premesse, sinteticamente ricordate, per comprendere come si è venuto focalizzando l’interesse di Cecchinato verso i processi di urbanizzazione negli ultimi anni, forse ha una qualche utilità richiamare brevemente il suo metodo di osservazione e di documentazione dell’osservato. Un metodo dal quale è estraneo ogni aspetto “giudicante” essendo quello di Cecchinato piuttosto un atteggiamento che si potrebbe definire “fenomenologico”, molto concentrato sul riprendere ciò che caratterizza una struttura urbana anche quando – ed è la lezione che non viene meno di Gabriele Basilico –, non vi pare essere nulla di particolarmente rilevante.

 

Dimensioni 16,5 × 23,5 × 1 cm

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