Negli ultimi anni la vita quotidiana degli abitanti del centro storico veneziano è stata messa a dura prova dalla sua progressiva trasformazione in mero fondale a uso turistico.
Una ragione profonda di questo stato di cose va ricercata nella mancanza di un senso condiviso della città: una collettività, per sentirsi viva, ha bisogno di attribuire un senso ai luoghi in cui abita, un significato capace di inglobare la storia con le sfide e i vantaggi del futuro e di dare vita a una visione condivisa degli obiettivi da conseguire. I futuri nuovi abitanti di Venezia ammireranno la sua storia, le sue tradizioni e la sua bellezza ma per risiedervi chiederanno che sia sostenibile, connessa, accessibile, inclusiva. Se ora riusciremo a immaginare e poi realizzare un grande progetto che persegua l’obiettivo di creare un ambiente urbano adatto ai cittadini, ai loro figli e nipoti, allora la città ritroverà il proprio senso e quindi la ragione di esistere.
Questo volume vuole contribuire a questo impegno comune, ricordando come la ripresa di Venezia possa contare oggi sulla collaborazione con le istituzioni dell’Unione Europea, che hanno disegnato scenari e sostenuto operazioni su scala urbana alle quali possiamo ispirarci. Il futuro di Venezia può guardare a esperienze anche lontane dalla nostra cultura architettonica e sociale, come quelle svizzere dell’ecoquartiere, e alle amministrazioni e associazioni che hanno ripensato il proprio territorio con successo, come nel caso dei progetti realizzati nelle cintura agricola e urbana di Milano. Potrà anche adottare le soluzioni delle tecnologie dell’ICT per attivare i processi dell’economia circolare e rendere più efficace e trasparente l’Amministrazione. Venezia è diventata tale perché è cresciuta nella tolleranza e nella commistione di stili e di culture, e ha sempre avuto il coraggio di innovare.